Termina la stagione della Lazio: è tempo di bilanci

 Dopo Sassuolo-Lazio di domenica, la stagione è davvero finita. Quante volte avremo detto questa frase negli ultimi mesi? Per i più catastrofisti forse già da novembre-dicembre, dopo quel difficile girone di andata. Per i più probabilmente dopo la gara di Firenze, il vero spartiacque della stagione capitolina. Anche perché, al netto della sconfitta (con tanti rimpianti e contestazioni arbitrali) di Napoli, la squadra era ancora in corsa se le avesse vinte tutte come dichiarato da Inzaghie i suoi dopo la debacle nel capoluogo campano. Facendo due conti, vincendo a Firenze, il derby, con il Torino e ieri sarebbero arrivati ben 11 punti in più di quelli attuali, chiudendo addirittura al secondo posto a quota 79! Altro che Champions! Sarebbero stati sufficienti eccome. Ad ogni modo non c'è da versare troppe lacrime sulle ultime inutili gare, a obiettivo sfumato. Per quanto tra queste ci sia un derby. La sconfitta decisiva, dunque, è stata contro la squadra di Iachini. Obiettivo sfumato, ma anche obiettivo raggiunto. Come quello di arrivare in Europa per il quinto anno consecutivo e anche quello di aver raggiunto gli ottavi di Champions League dopo più di venti anni.

Tirando le somme, stagione discreta

Tirando le somme, dunque, si può parlare di una stagione discreta da parte dei capitolini. I voti e i giudizi sono soggettivi, magari per qualcuno sarà mediocre, per qualcuno da 6, altri da 7, forse la verità sta nel mezzo (6.5). Ma non siamo qui per dare i numeri. Ma dati oggettivi: quello di essere arrivati sesti, in Europa per il quinto anno di fila, agli ottavi di Champions e aver fatto il record di vittorie di fila in casa (12) nonostante l'assenza del pubblico. Poteva andare meglio ma anche peggio. Dunque adesso sguardo verso il futuro dove si dovrà fare chiarezza su molte cose, a partire dalla panchina.