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QDL – Zoff: “Lazio? Il Bayern mi ha impressionato. Ma il calcio italiano non è da sottovalutare”

Le parole di Dino Zoff, ex presidente ed allenatore della Lazio, ai microfoni di Quelli della Libertà: ecco il pensiero del campione del mondo

redazionecittaceleste

ROMA - Dino Zoff è stato ospite di Cittaceleste TV e di Radiosei, nella puntata odierna di Quelli della Libertà l'ex portiere campione del mondo ha detto la sua sulla Lazio. Ecco il suo pensiero ai microfoni di Stefano Benedetti e di Federico Terenzi:

SULLA CHAMPIONS E IL BAYERN

"Il Bayern è certamente un muro difficile da superare, la Lazio poi si è presentata nelle condizioni psicologiche meno adatte. I troppi errori dimostrano che hanno sentito troppo la partita. I biancocelesti veri non sono quelli che abbiamo visto. I tedeschi hanno giocato bene facendo girare il pallone in maniera rapida. Se avesse giocato con la giusta concentrazione non sarebbe andata così. I loro rivali, tuttavia, mi hanno particolarmente sorpreso. Il momento del calcio italiano non è comunque da sottovalutare. L'Atalanta è stata sfortunata contro il Real Madrid. A penalizzarla ci ha pensato il VAR, questo mi preoccupa. Apprezzo questo mezzo ma non può intervenire sempre. La macchina non dovrebbe sostituire in tutto e per tutto le decisioni degli uomini. Io avrei dato la metà dei rigori. Ci sono delle partite esagerate e a me non piace, ma capisco che il tutto faccia parte dei tempi moderni. Non voglio andare contro nessuno ma ci vorrebbe più sostanza nelle cose".

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SULLA COSTRUZIONE DAL BASSO

"Se le squadre sono in grado di farlo, non andrei ad attaccarle così da correre per niente. Se invece chi lo fa non ha dei piedi buoni, ne approfitterei subito. Se uno non ha le possibilità di fare un certo tipo di gioco dovrebbe trovare delle alternative. Basta poco per commettere degli errori. Tuttavia il calcio non è una scienza, ci sarà sempre la qualità a fare la differenza. Solo conoscendo la propria squadra si può trovare la quadratura. Guardiola ora gioca a tutto campo, ma molto dipende dalla squadra che si ha a disposizione"

IL CALCIO SENZA PUBBLICO

"Senza pubblico l'atmosfera è rarefatta. Si pensa solo a parlare e agli ordini. Se a questo si aggiunge un possesso palla esagerato, allora la voglia di vincere e la determinazione vengono meno. Il calcio ora è più moscio. Con il pubblico è un'altra cosa. Tutto ciò incide sulla voglia di scaraventare il pallone in fondo alla rete. Sono diverse le cose che sono cambiate".