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Sconcerti: ”Il gioco di Sarri alla Lazio arriverà presto. E Luis Alberto…”

Mario Sconcerti

Le parole del giornalista sul futuro della squadra biancoceleste. Poi, sulla Nazionale: “Fondamentale capire chi marcherà Mount”

redazionecittaceleste

È intervenuto nel pomeriggio ai microfoni di TMW Radio durante Maracanà il noto giornalista Mario Sconcerti. Argomento di giornata, la conferenza stampa di presentazione di Maurizio Sarri come nuovo allenatore della Lazio. E, di conseguenza, anche alcune questione evidenziate, dal caso Luis Alberto al tempo necessario per vedere finalmente la Lazio di Sarri. Ma non solo: Sconcerti ha anche accennato alla partita di domenica sera a Wembley, dove gli Azzurri si giocheranno il trofeo contro l’Inghilterra. Di seguito tutte le sue parole.

 Maurizio Sarri

Sulla Lazio

Quando Sarri ha detto che aveva bisogno di una squadra che avesse le caratteristiche della Lazio per poter ripartire, penso intendesse una cosa precisa. Sono sicuro che ciò che intendeva dire è che alla Lazio può essere lui il padrone del campo e che è a lui che rimane la gestione dei giocatori. A differenza quindi della Juventus, dove è sempre stato un sopportato, la Lazio può essere in questo senso una società alla sua altezza, un altro Napoli.

Qui tutti chiedono tempo, lo ha fatto anche Sarri. Ma se intanto iniziano divertendosi, facendo magari molto rumore, penso che le romane facciano già un grande passo avanti. Io onestamente non penso che ci vorrà molto per vedere il calcio di Sarri. Per quanto riguarda Luis Alberto, invece, l’importante è che la società se deve punirlo lo faccia con un atto di disciplina. Non deve essere il modo per iniziare un tira e molla che poi porti alla cessione”.

Sulla Nazionale

"Per quanto riguarda la partita di domenica, giocando con la difesa alta può soffrire anche Kane. Altrimenti Chiellini non è il difensore più adatto a marcarlo. Il vero problema però secondo me rimane quello di capre chi marcherà Mount. È importante non ripetere l’errore fatto contro la Spagna, quando Jorginho marcava Pedri. Infatti, secondo me togliendolo dal cuore del gioco rimangono disorientati sia Verratti che Barella".