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Tensione negli spogliatoi a fine gara. Lotito risponde a Mourinho: l’accaduto

Lotito
Momenti di tensione dopo il triplice fischio nella pancia dello stadio Olimpico: coinvolti Lotito e Mourinho, ecco come sono andate le cose

redazionecittaceleste

Altro scacco di Sarri alla Roma e due derby su due vinti in stagione per la Lazio. Dato forse troppo difficile da digerire sull’altra sponda del Tevere, come spesso accade troppo avventata nello sparare sentenze. Aveva iniziato Mourinho dopo l’Europa League giocando sull’eliminazione della Lazio dalla Conference, poi il resto lo hanno fatto giocatori e staff tecnico. Falli, spinte e provocazioni all’ordine del giorno in casa Roma, cose che dovrebbero rimanere sul terreno di gioco come sottolineato da Cataldiin zona mista al termine del derby. O come ribadito anche da Luis Alberto: “Quando si parla troppo prima e poi perdi devi stare zitto”. Tutti consigli non sfruttati però dalla Roma, che ha dato vita nella pancia dell’Olimpico ad alcuni momenti di forte tensione dopo le anticipazioni già arrivate sul terreno di gioco. Momenti che hanno coinvolto in prima persona, tra gli altri, Lotito e Mourinho.

A scatenare il parapiglia sarebbe stato Gianluca Mancini, non nuovo a comportamenti di questo genere. Il difensore della Roma avrebbe bloccato l’uscita dello spogliatoio dellaLazio, dando il via alle prime tensioni che hanno coinvolto anche Romagnoli e Luis Alberto. Il tutto sarebbe poi esploso con un battibecco tra Lotito e Mourinho, che in quanto squalificato non sarebbe potuto essere nella zona degli spogliatoi. “Che ti guardi?” Sarebbe stata la frase del portoghese al patron biancoceleste che in quel momento tentava di allontanare i due calciatori biancocelesti. “Cosa guardi tu, io sto portando via i miei. Io sono il presidente della Lazio e tu sei squalificato, qui non puoi stare”. A quel punto sarebbe nato un acceso confronto tra il patron biancoceleste e il ds della Roma Tiago Pinto. Da capire a questo punto se ci saranno ripercussioni da parte della procura federale.