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Marino attacca: “Simulazione e condizionamenti”. La Lazio risponde: “Inaccettabile”

Marino
Il direttore tecnico della squadra friulana attacca al termine della gara: “C'è chi crede di poter parlare più degli altri. Siamo inferociti”
redazionecittaceleste

AGGIORNAMENTO 22 MAGGIO ORE 00:07 - Al termine della conferenza stampa di mister Sarri dalla Dacia Arena, è arrivata anche la risposta della società alle parole del dt friulano: “Le parole che ha detto il direttore Marino, per quanto riguarda la simulazione di Immobile, mi sembrano inappropriate. Per quanto riguarda il condizionamento dell’arbitro, come società le riteniamo inaccettabili”.

Al termine della vittoria della Lazio sull'Udinese, si è presentato ai microfoni di Dazn il direttore tecnico dei friulani Pierpaolo Marino. Da parte sua, sono arrivate parole pesanti nei confronti del comportamento di Immobile in occasione del rigore fischiato da Pairetto. Ma anche insinuazioni circa un presunto comportamento scorretto da parte dello staff biancoceleste all'intervallo. Queste le sue parole. “Io vengo qui perché siamo arrabbiati e inferociti perché una partita che era completamente in bilico, in equilibrio è stata risolta da un calcio di rigore. Ancora siamo al tempo in cui tra arbitro e Var non si riesce a vedere una simulazione. Questa è una chiara simulazione di Immobile che si butta e poi viene concesso un rigore che non esiste.

Quello che ci dispiace è che tra arbitro in campo e Var soprattutto non si sia riuscito a correggere un clamoroso errore. È una simulazione di Immobile che ha trovato anche spazio per avere un rigore. Io voglio ringraziare Marelli per il suo giudizio. Nel simulare immobile va a tuffarsi e chiaramente facendolo trova un contatto. Ma non c’è motivo per cui Immobile debba cadere su Masina. È una chiara simulazione, il contatto lieve - che non è da rigore - avviene quando il giocatore si sta già tuffando addosso a Masina, che non lo tocca prima della caduta. Poi accadono le solite cose: all’intervallo gli staff credono di poter dire una parola più degli altri quando non dovrebbero proferire parola. Si rivolgono al direttore di gara che dovrebbe procedere con le espulsioni di rito e invece restano tutti in panchina.

Diverbi e, poi, nel secondo tempo cambia la direzione arbitrale che è andata a senso unico, fino ad arrivare al rigore che purtroppo decide la partita. E che purtroppo la decide ingiustamente a nostro danno, quindi siamo inferociti e arrabbiati. Nell’intervallo l’arbitro è andato verso lo spogliatoio della Lazio e cercava di discutere con gente che invece lo criticava apertamente. Sappiamo che ora c’è questa abitudine becera che gli staff in panchina vadano a tentare di condizionare l’arbitro attraverso cose che a volte avvengono anche quando l’arbitro è già nel sottopassaggio. Questa cosa qua non mi è piaciuta e mi rimane l’impressione che abbia finito per condizionare. Questo l’ho detto anche a Pairetto, naturalmente in termini corretti come sono solito fare, come mio giudizio di critica.

Resto dell’idea che nel secondo tempo qualcosa nell’equilibrio dei mezzi falli fosse sempre dato a favore della Lazio. Questo ha generato anche in un pubblico che di solito è correttissimo come quello della nostra Arena dei fischi clamorosi che a Udine non si sentono mai nei confronti dei direttori di gara. Io oggi, con il mio giudizio, dico che la partita non ci è piaciuta da un punto di vista di direzione arbitrale. E ci auguriamo che questo non accada più né a noi né ad altri perché nei tempi del Var è inammissibile”.