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Zeman: “Lazio favorita, Sarri ha fatto meglio di Mourinho”

Zeman

Le parole dell’allenatore del Foggia, con un passato su entrambe le panchine della capitale. E sulla Nazionale: “Speriamo vada ai Mondiali”

redazionecittaceleste

Alla vigilia del derby, sulle colonne del Corriere dello Sport è ospitata una lunghissima intervista a un allenatore passato su entrambe le panchine. Stiamo parlando di Zdenek Zeman: di seguito un estratto delle sue parole. “Il derby vale solo tre punti. È una partita speciale per i tifosi, non per chi lo gioca. Quando ne ho persi quattro in una stagione la mia Roma è arrivata davanti alla Lazio. La verità matematica è che conta come le altre gare. Domani la Lazio è favorita, ma spesso in questa gara non vengono rispettate le gerarchie e vince la squadra meno forte o meno in forma. Tra Sarri e Mourinho? Non è un discorso di preferenze, Sarri sta facendo meglio. La sua Lazio ha già un’identità, Mourinho finora ha deluso nella qualità del calcio che esprime. Non si capisce cosa voglia fare la Roma in campo, la Lazio è più quadrata.

Lazio-Roma

Il mio derby? Il 3-3 in rimonta con Totti, dieci contro undici. E sarebbe stato 4-3, ma annullarono un goal buono a Delvecchio. La gente mi identifica come romanista, non so perché. Io dico solo che per calore e partecipazione allo stadio mi piace più la tifoseria della Roma. La Nazionale? Speriamo vada ai Mondiali altrimenti sarà un nuovo dramma. Ci sono tanti calciatori non al topo. Immobile? Per me è solo una questione tattica. Nella Lazio ha più campo da scoprire, mentre con l’Italia ha pochi spazi come punta centrale. Però resta il centravanti migliore, lo dicono i numeri.

La situazione in Ucraina? Non mi aspettavo si arrivasse a tanto, Putin ha perso la testa. Mi auguro tutto finisca presto e che il conflitto non si allarghi ad altri paesi. Non è la stessa Russia dei tempi dell’Unione Sovietica e della guerra fredda: questa è guerra vera che sta facendo piangere l’Ucraina. Mi dispiace per gli atleti russi, so che molti di loro sono contrari alla guerra. Ma uno Stato aggressore deve accettare le sanzioni, sono inevitabili”.