Cittaceleste.it
I migliori video scelti dal nostro canale

notizie lazio

Caso tamponi, la Procura dice no al teste della Lazio. Pure Di Canio e Peruzzi querelano Gottardo

No del pm Chiné anche al Torino come parte civile, ma deciderà il 26 il giudice Mastrocola. Sul caso Paparelli si scatena il caos

redazionecittaceleste

ROMA - Il giorno del giudizio si esaurisce in un minuto senza un nulla di fatto. Il presidente del Tribunale Federale Mastrocola apre così le danze del caso tamponi alla prima udienza del processo: «Abbiamo ricevuto una richiesta di rinvio da parte della Lazio (per l’indisponibilità del dottor Rodia in trasferta con la squadra a Monaco, ndr) e non abbiamo problemi ad accoglierla», le parole pronunciate ieri mattina in video-conferenza lo 007 Ricciardi della Procura Federale, l’avvocato biancoceleste Gentile e quello del Torino Chiacchio. Anche l’esame delle questioni preliminari dunque slitta alle 11 del prossimo 26 marzo. Chissà se ci sarà anche il pm Chiné quel giorno. Lui ha già fatto sapere che non accetta l’ammissione di Di Rosa, dirigente dell’Asl Roma 1, nonché testimone chiave della Lazio per l’ok fornito a Immobile (positivo Synlab non comunicato) a effettuare il tampone prima della gara col Torino: «E’ già sufficiente la dichiarazione scritta di Di Rosa, fornita dal club capitolino». Procura contraria anche all’inserimento della società di Cairo come parte terza interessata per il suo diritto leso a novembre in quell’incontro. I granata presentarono un esposto, ma nessun ricorso. E comunque il loro danno sarà tenuto in conto nella richiesta di penalizzazione (alla fine della fase istruttoria) da parte di Chiné contro la Lazio. Saranno almeno sei punti, ma è lo stesso avvocato Gentile a temere il peggio: «Questo non è un processetto per un paio di giornate di squalifica. Può fare giurisprudenza, vale Calciopoli o il Calcioscommesse e non si risolverà in un'ora o in un giorno».

 Buon Compleanno Peruzzi

TRE QUERELE

Intanto non trova pace la memoria di Vincenzo Paparelli a oltre quarant’anni dalla sua terribile scomparsa. Stavolta a infangarne il nome è stato Alberto Gottardo, speaker di Radio Talk, dandogli dello “sfigato” domenica sera su Instagram. Oggi il figlio Gabriele presenterà la prima querela al riguardo nella storia: «E ancora aspetto una risposta alla mia lettera d’aiuto dalla Roma». Vie legali adite anche da Di Canio e dal dt biancoceleste Peruzzi, richiamati da Gottardo nella sua diretta social.

Cittaceleste.it