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Lazio, domani il processo tamponi: fondamentale un teste. E c’è un piano b

Il club capitolino è pronto a chiedere l'ammissione delle testimonianza di Di Rosa, dirigente Asl Roma 1 che avrebbe autorizzato il tampone d'Immobile. Lotito altrimenti potrebbe scaricare le proprie responsabilità

redazionecittaceleste

ROMA - La strategia difensiva, per il processo sul caso tamponi che si aprirà domani (udienza in videoconferenza e anticipata alle 11 di mattina), è chiara: si punterà tutto sui testimoni. In primis Di Rosa dirigente dell’Asl di Roma 1 che diede in teoria (la Procura contesta l'assenza di qualsiasi prova scritta, in primis mail) il via libera all’inserimento di Immobile nella lista dei convocati per gara contro il Torino. E lo fece proprio sulla base della negatività riscontrata al tampone. Il teste sarà importantissimo proprio perché tra i sei capi di imputazione c’è l’utilizzo di Immobile nella gara del 1° novembre contro il Torino. Oltre Di Rosa si chiederà di ascoltare anche gli operatori della Synlab. Due i motivi. Il primo riguarda le comunicazioni che, secondo la Lazio, il laboratorio di Calenzano doveva fare alla Asl. E poi le metodologia utilizzate per processare i tamponi. Tra l’altro la dottoressa Lapucci, coordinatrice delle sedi italiane di Synlab, fu già ascoltata il 6 novembre scorso e riferì di colloqui intercorsi tra lei e il presidente Lotito il quale sosteneva che «tre dei pazienti positivi erano guariti o negativizzati e dunque non erano infettivi». La prima battaglia si consumerà già durante le questioni preliminari perché non è affatto scontato che il giudice Mastrocola dia l’ok. Il club biancoceleste cercherà di far valere le sue ragioni ricordando proprio l’importanza che finora hanno ricoperto i giudizi delle Asl. Non in ultimo proprio quello dell’Azienda sanitaria di Torino che ha impedito la trasferta a Roma dei granata. A proposito la Lazio chiederà la non ammissibilità del club di Cairo che ha chiesto di intervenire “ad adiuvandum”. Il processo si aprirà domani e in ogni caso bisognerà scalettare gli interventi dei medici Rodia e Pulcini che saranno con la squadra in Germania.

 Lotito vs Cairo, la sfida infinita

PIANO B

DEPOSITATA RISERVA DI RECLAMO

Si è impuntato, Lotito. Non gli è andato giù che il presidente della Figc Gravina sia sia esposto contro e vuole equità di giudizio. Persino il Giudice Sportivo, nel dispositivo, lo ha detto: «Resta altresì impregiudicata l'eventuale attività d’inchiesta della Procura Federale sul rispetto del Protocollo». Perché col Torino non ha indagato e invece ha deferito la Lazio per altre violazioni dello stesso? Intanto ieri l’avvocato Gentile ha presentato la riserva di reclamo nei confronti della sentenza di 1° grado emessa venerdì scorso dal giudice sportivo Mastrandrea che ha dato ragione al Torino riconoscendo il legittimo impedimento e decretando quindi che la Lega predisponga una data per il recupero. Ora il club biancoceleste ha tre giorni di tempo (entro mercoledì) per presentare le motivazioni. Gerardo Mastrandrea ha riconosciuto il legittimo impedimento del club di Cairo, basandosi sulla documentazione dell’Asl presentata dall’avvocato Chiacchio. Lotito puntava sull’incongruenza delle date dell’isolamento domiciliario, ma il giudice – al di là dell’erroneo computo – ha specificato di non poter entrare nel merito. Difficilmente così potranno avere un giudizio diverso la Corte Federale o il Collegio di Garanzia del Coni, prossimi due gradi a cui si rivolgerà la Lazio per ottenere il 3 a 0 a tavolino. Soprattuto perché la società capitolina insiste sull’abuso d’atti d’ufficio per cui il Tar è l’unico tribunale competente sul piano amministrativo, ma per ottenere un misero risarcimento e nulla dal punto di vista sportivo. Lo sa bene, Lotito, per questo adesso l’obiettivo è diventato un altro: bloccare il campionato col pendente processo. La Lega infatti dovrà aspettare mercoledì e l’uscita biancoceleste dalla Champions per fissare il prossimo 7 aprile il recupero. Ma come si può rigiocare il match col rischio che venga annullato? Il problema è che, per far fare alla giustizia il suo corso, bisognerebbe aspettare oltre il 23 maggio con la classifica finale e i piazzamenti freezati da Lazio-Torino.

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