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Casini: “Var a chiamata? Un segnale di apertura, non creerebbe problemi”

redazionecittaceleste

Il presidente della Lega Serie A apre all'opzione di concedere le revisioni al monitor su richiesta delle singole squadre: tutti i dettagli

È intervenuto a La Politica nel nel Paollone il presidente della Lega Serie ALorenzo Casini. Tanti i temi affrontati, tra cui un possibile cambiamento nell’utilizzo del Var. Di seguito le sue parole. “Credo che delle migliorie debbano essere discusse. Una che per esempio trovo ragionevole riguarda la possibilità di richiedere un challenge. Dare la possibilità, anche soltanto per una volta o due a partita, alle squadre di rivedere una determinata azione. Credo che potrebbe essere un segnare di apertura, che inoltre non dovrebbe creare troppe complicazioni per quanto riguarda la durata delle partite. L’equivoco di fondo, in Italia, penso che stia nel fatto che il Var non è la moviola. Anche nella percezione pubblica, invece, è stata intesa proprio in questo senso e non che semplice assistenza all’arbitro.

Quando mi è stato chiesto quali fossero le grandi priorità, io ho risposto con tre parole. Risorse, infrastrutture e scuole. Con infrastrutture ovviamente intendo gli stadi, che sono la priorità. Paradossalmente, non si tratta tanto di una questione di risorse, che non mancano. Il problema è invece assicurare tempi certi rispetto all’opera. Abbiamo un arco temporale fino al 2032, quando mi auguro che l’Italia possa ottenere l’assegnazione dei campionati europei. Ho chiesto al governo una cabina di regia in cui poter affrontare dieci-quindici dossier. La modifica del format della Coppa Italia per renderla più all’inglese? In questo momento non rappresenta una priorità, però la Lega è sempre aperta a migliorare le cose. La Lega B ha proposto di far giocare le partite in casa contro le squadre di Serie A. Però in ogni caso non sono previsti cambi nell’immediato. Nulla comunque esclude che ciò possa avvenire in futuro.

La modifica della legge Melandri? Il merito va al Governo, che ha ascoltato una richiesta proveniente non solo dalla Lega ma anche da tutto il mondo dello sport. Ormai questa modifica si chiedeva da anni e ci consente di avere delle opportunità. I tre anni massimi di durata, infatti, rappresentavano un forte limiti che poteva scoraggiare un operatore a compiere un investimento. Adesso bisogna migliorare la competitività della Serie A”.