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Gravina attacca: “Dietro il dossieraggio notizie false. Voglio i nomi dei mandanti”

Gabriele Gravina
Arriva la prima risposta dei legali di Gabriele Gravina, indagato per autoriciclaggio in merito a dei diritti tv della Lega Pro nel 2018
Edoardo Pettinelli Redattore 

"Fatte intollerabili strumentalizzazioni e delle ricostruzioni distorsive della verità dei fatti che lo hanno chiamato in causa negli ultimi giorni". Tuonano i legali di Gabriele Gravina, indagato per autoriclaggio e appropriazione indebita per i diritti tv della Lega Pro nel 2018(anno in cui l'attuale numero uno della Figc era presidente della Lega Pro). La vicenda che lo coinvolge è spinosa, le accuse pesanti.

La situazione è ancor più pesante dato che le informazioni che hanno dato vita ai fascicoli siano arrivati dopo un attività di dossieraggio venuta ora alla luce grazie a un'indagine della procura di Perugia. Come ampiamente raccontato nei giorni scorsi ora i magistrati sono al lavoro anche per capire perché il pm della Dna Laudati e il luogotente della Finanza Striano abbiano compiuti tali accessi abusivi sul conto di Gravina.

Se tante sono le domande una cosa è certa: Gravina nelle carte emerse con il dossieraggio è indicato come il fautore de un accordo sospetto sui diritti tv della Lega Pro. Sotto la lente d'ingrandimento due proposte di acquisto per la preziosa collezione di libri antichi di Gravina stesso. Opzioni che sarebbero state esercitate prima attraverso il versamento di una caparra per poi sfumare con il venditore che avrebbe tenuto per sé i soldi versati comprando un appartamento a Milano con il denaro.

Gravina avrebbe spiegato ai magistrati che le cose non sarebbe andate così. Il presidente della Figc avrebbe affermato di aver acquistato la casa con i propri soldi (mostrando i documenti della compravendita e indicando da dove siano partiti i bonifici). "Abbiamo dimostrato ogni cosa con i documenti alla mano", le parole degli avvocati Leo Mercurio e Fabio Viglione che hanno sottolineato la necessità di far sentire Gravina ai pm dopo il trambusto degli ultimi giorni. L'obiettivo è chiaro, come sottolineato dai legali.

"Dobbiamo tutelare la sua immagine e in virtù della piena fiducia che ripone nei magistrati che stanno seguendo il caso. Il nostro assistito è una persona offesa, per questo auspica si faccia luce quanto prima su quella che si sta profilando come una vera e propria attività di dossieraggio, rispetto alla quale si augura anche l’individuazione dei mandanti".

A margine del suo interrogatorio ha parlato lo stesso Gravina che attacca duramente: "Qualcuno si diverte con veline anonime. Immagino che la fonte sia sempre la stessa". "Ho chiesto di essere indagato io per difendermi. Dietro le attività di dossieraggio ci sono notizie false - continua Gravina - abbiamo esibito documenti ufficili, con risposte e riscontri di tutto. Ora voglio i nomi di chi ha predisposto il dossieraggio e dei vari mandanti" conclude.

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