stagione

LE PAGELLE DEL DIRETTORE – Il solito Muriqi, bene Correa

Notizie Lazio: pagelle direttore

Le pagelle del direttore Stefano Benedetti

redazionecittaceleste

Reina: 6,5 Imposta bene il gioco biancoceleste dalle retrovie ma purtroppo non riesce ad essere determinante nell’occasione del rigore. Portiere da una parte e pallone dall’altra. Sul secondo gol può fare poco. Una dormita della difesa è complice del raddoppio bavarese.

Marusic: 6 Per l’ennesima volta viene inserito nel pacchetto difensivo. L’esperimento di mister Inzaghi può ritenersi riuscito. Buona prestazione da parte del montenegrino che inizialmente parte un po’ titubante ma poi riesce a prendere le misure.

Acerbi: 5 Come al solito lotta come meglio può al centro dell’area di rigore. Trascorre l’intera partita facendo a sportellate con i bavaresi. Grinta, cuore e determinazione. Al 72esimo si perde la marcatura di Choupo-Moting. L’attaccante, appena entrato, si coordina e timbra il gol del 2-0.

Radu: 6.5 Viene schierato dal primo minuto alla sinistra del “Leone”. Festeggia la sua 400esima partita (gliene manca una per eguagliare Favalli) con la maglia biancoceleste giocando una buona partita. Fa il suo e lo fa bene. È l’emblema del “non mollare mai”.

Lazzari: 5.5 Prova a scendere in campo col motorino. Corre senza fermarsi mai, talvolta pure troppo e alla cieca. Gioca un primo tempo discreto ma non riesce a rendersi pericoloso come vorrebbe. Al 55esimo viene sostituito. Al suo posto entra Parolo.

Escalante: 5 Svolge il compitino. Niente di più. Scende in campo con poca aggressività e con poche idee. Può e deve fare molto meglio. All’83esimo viene sostituito. Al suo posto entra Akpa-Akpro.

Parolo: 6.5 Subentra a partita in corso al posto di Lazzari. Non retrocede in difesa al posto del montenegrino ma prende il controllo della fascia destra. Non riesce a cambiare il ritmo della partita ma dà una mano a Marusic in fase di ripiegamento. All’82esimo timbra il cartellino rubando il tempo alla retroguardia bavarese con un ottimo colpo di testa.

Akpa-Akpro: SV

Milinkovic: 6 Lancia, palleggia, si divora un gol nel primo tempo. Gioca una gara “spavalda” ma anche molto concreta. Si adopera per mettere ordine a centrocampo e la cosa gli riesce anche bene.

Luis Alberto: 5 questa sera fa il centrocampista...e basta. La sua gara è dinamica ma senza sussulti. Del resto i suoi avversari non glielo permetterebbero. Fa fatica a dialogare con Muriqi ma forse anche per la sua posizione, per l’occasione, molto più arretrata del solito.

Cataldi: Sv gioca i 15 minuti finali. Pochi per giudicarlo

Fares: 5 alterna qualche buona giocata a qualche svarione. La sua posizione è molto più difensiva che offensiva. Verso il finale di tempo subisce una rotazione innaturale al ginocchio sinistro che lo costringe a lasciare il campo.

Lulic: 6 entra nella ripresa al posto di Fares. Acquista altro minutaggio sulle gambe dopo tredici mesi di assenza e poche apparizioni precedenti alla gara di Champions League. Si rende protagonista di un bel salvataggio difensivo disputando in ogni caso una buona gara

Correa: 6 dinamico, propositivo e anche pericoloso. Contro i tedeschi gioca meglio che contro il Crotone. Traete voi le dovute conclusioni. Peccato che nel primo tempo una sua bella giocata non abbia avuto la gioia del gol. Il ragazzo ha talento ma in questa stagione lo abbiamo visto poco.

Muriqi: 4 Lotta, combatte ma è il solito...Muriqi. Per dirlo alla romana un “intruppone”. E anche maldestro visto che intorno alla mezz’ora del primo tempo causa il fallo da rigore che permette ai bavaresi di andare in vantaggio con Lewandowski. Sostituito dopo 9 minuti della ripresa con Pereira.

Pereira: 6 sostituisce Muriqi ad inizio secondo tempo. Con i ritmi blandi della ripresa si vede poco. Facile pensare che sia stato “inghiottito” anche lui dal palleggio soft intrapreso dalle due squadre. Ottima la battuta della punizione da cui è scaturito il gol di Parolo

Inzaghi: 6 la gara, segnata dalla partita d’andata, viene affrontata di sicuro con un approccio differente rispetto ai 90 minuti precedenti. Tanti volti “nuovi”in campo, sin dal primo minuto. La Lazio dimostra meno timore reverenziale rispetto alla partita di Roma ma il divario tecnico con i campioni del mondo è troppo netto. C’era da salvare la dignità. L’obiettivo è stato raggiunto. Adesso testa al quarto posto.