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Notizie Lazio – D’Amico: “Derby? Gol inziale decisivo, la colpa è di tutti”

Vincenzo D'Amico

L'ex giocatore della Lazio Vincenzo D'Amico ha commentato la brutta sconfitta biancoceleste nel derby della Capitale di domenica.

redazionecittaceleste

Pesante sconfitta per la Lazio nella derby della Capitale. I biancocelesti vanno sotto dopo nemmeno un minuto e non riescono più a reagire La squadra di Maurizio Sarri potrà sfruttare le prossime due settimane di sosta per le Nazionali per riorganizzarsi in vista del ritorno in campo con il Sassuolo. Intanto, ai microfoni del portale Notizie.com, ha commentato il derby Vincenzo D'Amico, Campione d'Italia con la Lazio nel 1974. Ecco le sue parole: "Alla squadra voglio dare solo l’attenuante di essere stata colpita subito, anche se il gol se l’è fatto quasi da sola. Cerco di dare una spiegazione, non so se sia la verità… Il secondo tempo è andato meglio, la Roma ha pensato di più a gestire il risultato. È rimasta arroccata e ripartiva in contropiede, la Lazio non ha trovato mai lo spazio per fare male".

Sulla sconfitta nel derby: "Quando si perde in questo modo è colpa di tutti. L’abbiamo perso tutti! Responsabilità della società, dell’allenatore e dei giocatori scesi in campo senza palle. La sconfitta è della Lazio intera. Il problema grosso è stato quel gol preso dopo circa 50 secondi. Il raddoppio, incassato sempre nel primo tempo, ha finito per massacrare la squadra dal punto di vista psicologico. La partita è finita lì, la Lazio non è riuscita a reagire. Senza quella rete iniziale chissà come sarebbe finita. Chi mi ha deluso di più? Dopo certe partite me la prendo sempre più con i calciatori maggiormente dotati, quelli che ieri non si sono visti proprio".

Sui tifosi: "La rabbia dei tifosi è giustificata, sono quelli che hanno visto una prestazione che non doveva esistere. I tifosi sono gli unici che vincono sempre. I giocatori passano, vengono e vanno, così come i dirigenti e le società. Tra tre mesi i calciatori neanche si ricorderanno di aver perso il derby in questo modo. I tifosi sono quelli che ci stanno più male".