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Lazio News, D’Amico: “Mercato? Capisco i tifosi. A Firenze sarà durissima”

Vincenzo D'Amico

Vincenzo D'Amico, storico giocatore biancoceleste, ha espresso la sua delusione per il mercato di gennaio della Lazio.

redazionecittaceleste

Il mercato di gennaio della Lazio ha deluso completamente i tifosi biancocelesti. Tra questi anche Vincenzo D'Amico, che con la maglia della Lazio ha vinto il primo storico scudetto nel 1974. Queste le sue parole, rilasciate a Tuttomercato.web, sul mercato fatto dalla società capitolina: "Come tutti gli anni speravo arrivasse qualcuno e invece niente. Ci ho creduto fino alle otto meno dieci di lunedì.."

Sulla contestazione della tifoseria a Formello: "Bisognava aspettarsela, la campagna acquisti è stata quasi nulla. Serviva un difensore centrale e non è arrivato, è stato preso Kamenovic ma c'era già, serviva un vice Immobile ed è arrivata una punta esterna. Capisco i tifosi. Ripeto, è stata una campagna acquisti incompleta perchè non è arrivato quel che serviva a Sarri".

Sul rapporto tra Sarri e il club: "Sono curioso di vedere. Ma già il fatto del pranzo con la squadra è indicativo. E' quasi come se avesse voluto dire: ci siamo noi, dobbiamo cavarcela da noi. Ha dato forza a qualcuno che ne aveva bisogno nella squadra e ha voluto far capire che lui sta con la squadra"

Sul futuro della Lazio: "Non saprei perchè è una Lazio incompleta per come vede il calcio Sarri. Mi auguro che con passar del tempo Sarri possa smussarsi e migliorare la squadra a livello tattico; sono curioso di vedere se ci sarà una svolta ma i presupposti per cose davvero clamorose in senso positivo non paiono esserci".

Sulla gara contro la Fiorentina: "Senza Vlahovic ma con l'entusiasmo di un giocatore nuovo, Cabral, che ha qualità. E poi c'è la squadra che vuol far vedere che non era solo Vlahovic ma c'è un gruppo. E' il momento peggiore per la Lazio per affrontarla".

Sull'ambiente a Firenze: "E' normale che l'ambiente sia caldo dopo la cessione di Vlahovic. Se lo vuole la Juve significa che è forte ma lo ha già dimostrato. Dal punto di vista economico Commisso lo doveva vendere per forza. Il patron viola è ricco e sa agire, ha fatto bene: rischiava di perderlo gratis. La Fiorentina intesa come società non aveva alternative".