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Lazio, eterno Ciro: medie sempre da urlo ma tanta fatica negli ultimi 15′

Immobile
Il capitano biancoceleste fa ancora registrare medie da urlo, con Sarri meglio che con Inzaghi addirittura. Ma la stanchezza si fa sentire

redazionecittaceleste

God Save The King Ciro Immobile. Più di un capitano per la sua Lazio: un simbolo, un vanto, un re. Immobile è oggi uno dei giocatori più rappresentativi della squadra biancoceleste ma soprattuto il miglior attaccante italiano in circolazione. Per lui come sempre parlano i numeri, a maggiore ragione ora che è a un passo dall’entrare nella top ten dei migliori marcatori di sempre in Serie A. È partito a rilento quest’anno, si dice. Ma sono state gare difficili e Ciro si è portato a lungo dietro i fastidi alla caviglia dopo l’infortunio patito nel finale della scorsa stagione. E intanto è già a 5 gol in 7 gare, al secondo posto della classifica marcatori dietro Arnautovic. Guai a criticarlo, guai a metterlo in dubbio.

Immobile

I 187 gol in Serie A coincidono fino al prossimo gol europeo con quelli segnati in biancoceleste. Nessun come lui. Ma Ciro è anche il calciatore che più volte di tutti ha segnato il gol dell’1-0, in 56 occasioni. Tornando alla Serie A, il rigore di Cremona è il 45esimo segnato in carriera in campionato. Quarto posto in solitaria conquistato staccando Signori: ora occhi su Del Piero terzo a 50, più lontani Baggio secondo a 68 e Totti primo a 71. Con Sarri, poi, i numeri di Immobile sono superiori a quelli visti con Inzaghi. Nei cinque anni con l’ex tecnico, Ciro segnava 0,68 gol a gara: 150 gol in 219 partite. Con Sarri è a 37 in 49 per una media di 0,75. Nei primi due anni con Inzaghi era a 0,76, praticamente uguale a quella attuale. Ma Ciro aveva 26 e 27 anni, non 32.

Eppure, proprio per questo, qualche riflessione deve essere fatta. Perché i dati, solitamente sempre positivi per Immobile, raccontano anche un altro dettaglio. Quello dei gol nell’ultimo quarto d’ora. E in questo caso il calo è continuo ed evidente da tre anni a oggi. Nel 2019-2020 furono 10 le reti dal 75esimo in poi. La metà, 5, nell’anno successivo. Solo 3 l’anno scorso e per ora, dopo sette giornate, 0 quest’anno. La ragione è semplice e l’ha raccontata lo stesso Ciro nelle ultime interviste: gambe pesanti e porta sempre più piccola. Per questo sarà fondamentale gestirlo, concedergli riposo: sempre in campo e mai sostituito in campionato fin qui. Ma le gambe pesano, la stagione è lunga e Cancellieri - insieme a Romero l’unico mai partito da titolare - scalpita. L’ex Verona e la pausa Mondiale saranno decisive per ridare brillantezza costante al miglior marcatore della storia della Lazio.