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Lazio, l’urgenza dell’allenatore per non rincorrere mercato e preparazione

Lotito al telefono

Se i biancocelesti vogliono presentarsi adeguatamente ai nastri di partenza del prossimo campionato è necessario nominare presto l’allenatore

redazionecittaceleste

Non deciderò sicuramente il nuovo allenatore in una serata”. Questo è ciò che pronunciava ieri Claudio Lotito, ancora scottato dall’addio di Simone Inzaghi. Quasi il tono di un diktat non abrogabile in cui il presidente crede fermamente. Una scelta che sembra condivisibile: il famoso gioco del chiodo schiaccia chiodo è qualcosa che raramente ha funzionato.

Ma al di là di convinzioni e pareri personali, una certa urgenza sulla scelta dell’allenatore in realtà c’è. Quindi passi anche una settimana, o dieci giorni: il tempo necessario per i sondaggi con i candidati e per riflettere sull’opzione migliore per la Lazio. Poi, però, senza attese inutili - si è visto a cosa possono portare - si decida chi sarà il prossimo allenatore della Lazio.

E le ragioni per avere una certa fretta sono almeno due: la prima, in ottica mercato; la seconda, in ottica preparazione estiva.

Acerbi

Per il mercato

L’addio di Simone Inzaghi potrebbe portare con sé anche altri scossoni di mercato. Non è un segreto il forte legame che il piacentino aveva costruito con l’intero spogliatoio. Per questo, e allo stesso tempo al di là di questo, nominare al più presto un nuovo allenatore sarà fondamentale. 

Se alcuni giocatori saluteranno, altri dovranno per forza arrivare a Formello per prenderne il posto. In più, a prescindere, la Lazio sarà obbligata a intervenire sul mercato per rinforzare le zone di campo in cui quest’anno si sono evidenziate diverse carenze. La difesa, ovviamente, è il primo reparto indiziato: il pacchetto arretrato avrà bisogno di titolari anche dovessero rimanere tutti i giocatori attualmente in rosa.

E se è vero che Lotito sembra si stia comunque già muovendo in questa direzione, senza l’assenso del nuovo allenatore difficilmente verranno chiusi affari. Anche perché, dall’allenatore, dipenderà un’altra scelta non da poco.

Per la preparazione

Negli ultimi cinque anni, infatti, la Lazio è stata costruita su un mantra fondamentale, quello del 3-5-2. Tra gli allenatori i cui curricula sembrano però essere in ottica biancoceleste, quasi nessuno condivide lo stesso modulo adottato da Simone Inzaghi in questi anni. 

Per questo, se il nuovo allenatore dovesse scegliere di passare a quattro, sarà necessario acquistare un altro tipo di giocatori. E, forse, dire addio a chi in rosa non sarà più funzionale al gioco che si vorrà esprimere.

Quest’anno quindi, in particolar modo, non si potrà arrivare a metà agosto senza una squadra quasi al completo. Il rischio, altrimenti, sarà quello di pagare la mancata preparazione nella prima parte di campionato, con conseguenze ormai ben note.