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Udinese-Lazio, i precedenti: ultima vittoria con i primi gol di Correa e Acerbi

Udinese-Lazio, i precedenti

La Lazio va ad Udine per dimenticare l’eliminazione in Champions e provare a rientrarci il prossimo anno, lottando per quel quarto posto, vero obiettivo dei biancocelesti

redazionecittaceleste

La Lazio va ad Udine per dimenticare l’eliminazione in Champions e provare a rientrarci il prossimo anno, lottando per quel quarto posto, vero obiettivo dei biancocelesti. I friulani ospiteranno alla “Dacia Arena” i capitolini per la nona giornata di ritorno di serie A, la numero ventotto. I precedenti in terra friulana, vedono i capitolini in vantaggio e imbattuti da nove anni. Il totale parla di 13 successi dell’Udinese, 12 pareggi e 16 trionfi Lazio. Si tratta di una partita che vede risultati in serie per anni. Infatti a cavallo della Lazio scudettata del 2000 Udine era campo di conquista praticamente ogni anno, salvo poi cambiare l’inerzia nella parte finale del primo decennio del nuovo millennio. E da nove anni, come detto, le cose si sono di nuovo ribaltate. L’ultima sconfitta (1-0), risale all’aprile 2013. L’anno scorso, gara giocata in pieno luglio nella coda del campionato non giocata a causa della pandemia, il match terminò 0-0 con pochi sussulti. Questo pareggio ha interrotto una serie di tre vittorie consecutive biancocelesti. La gioia più recente risale al settembre 2018 con un 1-2 che vide i primi gol a Roma di Acerbi e Correa. Momenti dolcissimi per entrambi.

 Udinese-Lazio, i precedenti

L’ANDATA – All’andata la gara terminò con un clamoroso 1-3 per l’Udinese a Roma. Clamoroso per tanti motivi: i friulani si presentarono alla gara, oltre che inferiori tecnicamente (l’Udinese non era ancora esplosa, si parlava di una squadra che faticava a lottare per la salvezza e con la panchina di Gotti in bilico), anche rimaneggiati e con una formazione praticamente imbottita di riserve per infortuni e qualche contagio di troppo al Covid. Eppure i friulani vinsero la gara senza appelli, grazie ad un capolavoro tattico di Gotti che lasciò poco spazio ai capitolini, chiudendogli ogni singolo movimento e non lasciandogli giocare il proprio calcio. La fisicità fece il resto. Considerando lo 0-0 dell’anno scorso e la rete di Immobilearrivata solo su rigore nel finale a risultato compromesso, questo deve suonare come un campanello d’allarme. Inzaghi attento, Gotti sa come incartarti la partita!

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