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Mourinho “affumicato” da Sarri: il murale a Testaccio ora è “completo” – FOTO

Maurizio Sarri

Maurizio Sarri è il nuovo allenatore della Lazio. Questa è la notizia ufficializzata ieri, anche dal presidente Lotito in persona. Sui social è esplosa la "Sarri-mania"

redazionecittaceleste

Maurizio Sarri è il nuovo allenatore della Lazio. Questa è la notizia ufficializzata ieri, anche dal presidente Lotito in persona. Sui social è esplosa la "Sarri-mania" e i tifosi biancocelesti non vedevano l'ora dell'ufficialità e adesso di abbracciare il nuovo tecnico. Intanto a Testaccio, storico quartiere romano, è stato "aggiornato" il murale dedicato a Josè Mourinho, nuovo tecnico della Roma. Il portoghese appariva in sella ad una vespa. Nel "nuovo" si vede Sarri alitargli addosso e creare così una nuvola di fumo (naturalmente specialità della casa con le sue sigarette) che gli copre tutto il viso. Il significato è presto detto: Mourinho è letteralmente "affumicato" da Sarri. Non c'è che dire, il derby è già iniziato e con due protagonisti del genere sulle panchine di Lazio e Roma ne vedremo delle belle. In allegato le foto del "nuovo" murale.

Sarri, il suo profilo

 Maurizio Sarri

Maurizio Sarri è la classica rappresentazione di tecnico che fa la gavetta e arriva a grandi risultati. Parte dall'Eccellenza fino alla serie A, facendo la trafila in tutte le categorie. La grande occasione è l'Empoli che porta in massima serie e poi alla salvezza grazie ad un gioco spumeggiante, ricco di qualità e bel calcio. Da lì la consacrazione passa per Napoli dove sfiora uno storico scudetto e diventa un'icona: quella del Sarrismo. Si tratta della svolta della sua vita e della sua carriera, sebbene non porti a casa nessun titolo. Ma 91 punti in campionato è un record per il club partenopeo (e anche in assoluto in serie A per una seconda classificata). "Mister 33" dal numero dei suoi schemi, diventa un culto. Prima di andare al Chelsea, dove diventa anche vincente: al primo colpo arriva l'Europa League, per poi tornare in Italia l'anno prossimo alla Juventus e vincere lo scudetto. Non tutto va come dovrebbe però a Torino e, nonostante il titolo, finisce esonerato. Ma i problemi, come dimostrato quest'anno, non erano solo tecnici. Predilige il 4-3-3, almeno nelle ultime esperienze da Napoli in poi. Invece ad Empoli adottava un 4-3-1-2. Il rombo di sarriana memoria è il suo marchio di fabbrica. Poi dipende anche dai calciatori che ha a disposizione. Di sicuro si parte dalla certezza della difesa a 4. Su questo non si discute. Forse per le caratteristiche dei calciatori biancocelesti sarebbe più opportuno giocare con il rombo in modo da mettere Luis Alberto nella sua posizione ideale da trequartista. Idem la seconda punta che può essere Correa, Caicedo o un giocatore che dovrà essere individuato sul mercato. Di sicuro per i giocatori nella rosa laziale è più possibile il 4-3-1-2 che il 4-3-3.